Andromaca, da Euripide

uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in coproduzione con I Sacchi di Sabbia
con il sostegno della Regione Toscana

Approfittando dell’assenza da casa di Neottolemo, in viaggio al tempio di Apollo, tra i membri della sua famiglia si accende una lite furibonda: la giovane moglie Ermione è gelosa della schiava Andromaca, con cui Neottolemo ha generato un figlio, e vuole ad ogni costo uccidere lei e il bambino. Il padre Menelao, giunto espressamente da Sparta, è deciso ad aiutare la figlia nel suo progetto di vendetta, così come Peleo – padre di Achille e nonno di Neottolemo – è deciso a fermarla. Andromaca trova rifugio presso l’altare di Tetide, e lì aggrappata alla statua della Dea, prende tempo in attesa del ritorno dell’amante.

Neottolemo è il grande assente – è centro e causa dei vari scontri che animeranno la vicenda: ogni personaggio fa scelte decisive per la propria vita, convinto che al suo ritorno il signore farà giustizia. Ma, alla fine un messaggero racconta un fatto orribile: Neottolemo è morto subito dopo essere partito, prima ancora che ogni disputa e discussione avesse inizio. Andromaca è un testo decisamente anomalo nella produzione euripidea: non vi si staglia alcun protagonista, nessun dio compare, come pure nessun “eroe tragico”; il mondo, svuotato di presenze eccezionali, sembra ospitare solo uomini incapaci di decidere del proprio destino. Le speranze si alternano alle tragiche disillusioni, in una danza meccanica, così macabra e spietata da sembrare comica.

Domenica 29 maggio 2022, alle ore 17:00, presso il Teatro del Parco Archeologico Culturale di Tuscolo, è andato in scena Andromaca, spettacolo della compagnia toscana I Sacchi di Sabbia, che rilegge in chiave comica il dramma di Euripide. Lo spettacolo è parte fondante dell’iniziativa Andromaca tra il teatro di Tuscolo e l’Università Tor Vergata: spettacolo e workshop teatrale della compagnia i Sacchi di sabbia che proseguirà con un workshop tenuto dalla stessa compagnia presso gli spazi della Macroarea di Lettere e Filosofia.
Lo spettacolo è stato introdotto dalla Prof.ssa Cristina Pace, docente della cattedra di Drammaturgia Antica, e dal direttore del Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di Storia dell’Arte, Prof. Lorenzo Perilli. Hanno partecipato all’evento circa 200 persone, tra studenti e studentesse di Tor Vergata e delle scuole superiori che avevano preso parte ai PCTO organizzati dal Laboratorio di Drammaturgia Antica e diversi curiosi. La chiave della comicità che I Sacchi di Sabbia utilizzano per la messa in scena di una tragedia come l’Andromaca di Euripide ha permesso al pubblico di accedere con facilità e interesse ad un’opera dell’antichità che nella sua storia ha spesso goduto di scarso successo. Lo spettacolo ha raccolto l’entusiasmo e il divertimento del pubblico partecipante.

7 contro Tebe, da Eschilo

«Capo contro capo, fratello contro fratello, nemico contro nemico»

(Eschilo, Sette a Tebe, vv. 674-675)

uno spettacolo de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I Sacchi di Sabbia
con il sostegno di Mic, Regione Toscana

La compagnia de I Sacchi di Sabbia porterà in scena la celebre tragedia di Eschilo, rappresentata per la prima volta ad Atene in occasione delle Grandi Dionisie del 476 a.C., presso il Teatro di Tor Bella Monaca.

L’argomento è noto. Sui figli di Edipo, Eteocle e Polinice, grava il funesto destino del padre: i meschini – essendo gemelli e non potendo vantare un diritto certo sul trono – si accordarono per regnare a turno; Eteocle fu il primo, ma a Polinice non toccò mai: Eteocle infatti lo fece catturare e allontanare dalla città. L’esilio forzato portò Polinice a stringere un patto di alleanza con il Re degli Argivi per vendicarsi di Tebe e del fratello. La tragedia di Eschilo inizia qui, con l’esercito argivo alle porte di Tebe: per ciascuna delle 7 porte un guerriero terribile e un altrettanto terribile guardiano. Chi avrà la meglio?

Si può ridere di una tragedia?

Affrontare una tragedia arcaica con le tecniche del comico significa farne una parodia. La sfida di questo nuovo progetto, che miscela alto e basso senza soluzione di continuità, è “costringere” lo spettatore a disposizioni emotive sempre diverse, portarlo a sperdersi nell’immaginario greco.