Ifigenia: un femminicidio per la guerra

Ifigenia: un femminicidio per la guerra
Ifigenia in Auilide, Lucia Lavia, Sebastiano Lo Monaco Ph. Franca Centaro

Abstract

«Un sacrificio umano, empio, abnorme, grava sul tessuto drammaturgico di Ifigenia in Aulide: la figlia del re deve essere immolata per propiziare la spedizione contro Troia. Personaggi instabili e di levatura morale modesta, pronti a repentini cambiamenti di idea, cercano vanamente di opporsi all’orrore del sacrificio, finché la protagonista, per un illusorio ideale patriottico, sceglie di andare volontariamente verso la morte eroica sull’altare. A chiusura di una tragedia testualmente labile, l’esodo spurio, in cui l’empietà dell’atto è trascesa dall’esito numinoso, avvolge di mistero la morte di Ifigenia. Smarrito il senso della politica, rimane la favola bella, con effetti patetici e quadri di raffinato gusto pittorico. La tormentata vicenda critico-testuale del dramma viene ripercorsa in questa prima edizione critica italiana, che sceglie una linea di equilibrio nella costituzione del testo.»

Un incontro durante il quale la prof.ssa Valeria Andò (Università degli studi di Palermo) ci parlerà della figura di Ifigenia, una figlia sacrificata dal padre Agamennone per propiziare la spedizione contro la città di Troia.

Martedì 5 aprile 2022, ore 15:30, presso l’Aula Moscati della Macroarea di Lettere e Filosofia.

Le Nuvole di Aristofane a Siracusa

Le Nuvole di Aristofane a Siracusa

Il dramma antico sulla scena contemporanea

Antonello Fassari nei panni di Socrate

Come mettere in scena Aristofane oggi? E perché Come trasferire la comicità antica sulla scena contemporanea? In quali forme? Con quali suoni? E cosa significa per un artista lavorare in un teatro antico come quello di Siracusa?

Di questo discuteremo durante l’incontro con il regista Antonio Calenda e gli artisti Bruno Buonincontri, Alessandro Di Murro, Daniela Giovanetti, Germano Mazzocchetti che hanno portato in scena le Nuvole da Aristofane al Teatro greco di Siracusa durante la stagione INDA 2021.

Venerdì 1 aprile 2022 alle ore 15:30, presso l’Aula Moscati della Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata.

Tradurre Medea

Tradurre Medea

Tradurre, riscrivere, interpretare

«Un mito funge da ponte tra il vissuto e il cosmo, tra la quotidianità e una dimensione cosmica. Il mito ci parla di realtà che possiamo conoscere e anche di cose che non possiamo conoscere per diretta esperienza […] il mito ci permette di interrogarci e ci fornisce anche delle risposte, che mettono in atto l’immaginazione.» (P. Ortoleva, Miti a bassa intensità, 2019)

La prof.ssa Ester Cerbo (Università degli studi di Roma Tor Vergata) nel 1996 ha tradotto la Medea di Euripide per la collana della BUR Classici greci e latini : il prof. Vincenzo Di Benedetto ha curato l’introduzione e la premessa al testo, la prof.ssa Cerbo si è occupata della traduzione e dell’appendice metrica.

In occasione del 25° anniversario dalla pubblicazione, la professoressa terrà un seminario su che cosa significa tradurre, ragionando sulle modalità per trasportare un testo dal greco antico in una lingua diversa dall’originale, senza tradire le sfumature del significato iniziale.

In seguito gli attori Gianpiero Alighiero Borgia ed Elena Cotugno, co-direttori della compagnia di teatro contemporaneo Teatro dei Borgia, ci parleranno de Il trasporto dei miti nella contemporaneità: nella loro Medea per strada rivelano allo spettatore di oggi la “tragedia dello straniero” con la forza del mito greco.

Giovedì 2 dicembre 2021 alle ore 15:30, presso l’aula T19 dell’edificio A della Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor vergata.

Edipo nell’Antropocene

Edipo nell’Antropocene

Tragedia greca e cambiamenti climatici

La prof.ssa Sotera Fornaro (Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli) ci parlerà del ruolo della tragedia greca, e dell’Edipo Re in particolare, per rappresentare le conseguenze dei cambiamenti climatici e per ritrovare una funzione politica e militante del teatro.

«La peste con cui si apre la tragedia di Sofocle non poteva che servire alla suggestione del rispecchiamento con la situazione attuale: la nostra città globale è malata, un virus sconosciuto vi ha fatto irruzione sovvertendo la nostra vita. Ma non solo il genere umano soffre: anche la natura e l’ambiente manifestano tragicamente le loro crisi e i segni di un contagio letale. »

(S. Fornaro, Edipo Re, la tragedia dell’antropocene: un esperimento di teatro digitale alla Volksbühne di Berlino, 2021)

Lunedì 29 novembre, alle ore 15:30, presso l’aula T19 dell’edificio A della Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Torvergata.