Antigone

Laboratorio di Drammaturgia antica 2019/2020

A causa dell’emergenza covid il laboratorio sull’ Antigone di Sofocle quest’anno si è interrotto e poi è ripreso in altra forma online. Ne è nato un progetto che ha preso il nome di Antigone sui Social.

https://www.facebook.com/dramm.antica.torvergata/videos/1080985635689423

http://www.visionideltragico.it/blog/covid-19/antigone-sui-social-laboratorio-di-drammaturgia-antica-di-roma-tor-vergata

Andromaca, da Euripide

uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in coproduzione con I Sacchi di Sabbia
con il sostegno della Regione Toscana

Approfittando dell’assenza da casa di Neottolemo, in viaggio al tempio di Apollo, tra i membri della sua famiglia si accende una lite furibonda: la giovane moglie Ermione è gelosa della schiava Andromaca, con cui Neottolemo ha generato un figlio, e vuole ad ogni costo uccidere lei e il bambino. Il padre Menelao, giunto espressamente da Sparta, è deciso ad aiutare la figlia nel suo progetto di vendetta, così come Peleo – padre di Achille e nonno di Neottolemo – è deciso a fermarla. Andromaca trova rifugio presso l’altare di Tetide, e lì aggrappata alla statua della Dea, prende tempo in attesa del ritorno dell’amante.

Neottolemo è il grande assente – è centro e causa dei vari scontri che animeranno la vicenda: ogni personaggio fa scelte decisive per la propria vita, convinto che al suo ritorno il signore farà giustizia. Ma, alla fine un messaggero racconta un fatto orribile: Neottolemo è morto subito dopo essere partito, prima ancora che ogni disputa e discussione avesse inizio. Andromaca è un testo decisamente anomalo nella produzione euripidea: non vi si staglia alcun protagonista, nessun dio compare, come pure nessun “eroe tragico”; il mondo, svuotato di presenze eccezionali, sembra ospitare solo uomini incapaci di decidere del proprio destino. Le speranze si alternano alle tragiche disillusioni, in una danza meccanica, così macabra e spietata da sembrare comica.

Domenica 29 maggio 2022, alle ore 17:00, presso il Teatro del Parco Archeologico Culturale di Tuscolo, è andato in scena Andromaca, spettacolo della compagnia toscana I Sacchi di Sabbia, che rilegge in chiave comica il dramma di Euripide. Lo spettacolo è parte fondante dell’iniziativa Andromaca tra il teatro di Tuscolo e l’Università Tor Vergata: spettacolo e workshop teatrale della compagnia i Sacchi di sabbia che proseguirà con un workshop tenuto dalla stessa compagnia presso gli spazi della Macroarea di Lettere e Filosofia.
Lo spettacolo è stato introdotto dalla Prof.ssa Cristina Pace, docente della cattedra di Drammaturgia Antica, e dal direttore del Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di Storia dell’Arte, Prof. Lorenzo Perilli. Hanno partecipato all’evento circa 200 persone, tra studenti e studentesse di Tor Vergata e delle scuole superiori che avevano preso parte ai PCTO organizzati dal Laboratorio di Drammaturgia Antica e diversi curiosi. La chiave della comicità che I Sacchi di Sabbia utilizzano per la messa in scena di una tragedia come l’Andromaca di Euripide ha permesso al pubblico di accedere con facilità e interesse ad un’opera dell’antichità che nella sua storia ha spesso goduto di scarso successo. Lo spettacolo ha raccolto l’entusiasmo e il divertimento del pubblico partecipante.

7 contro Tebe, da Eschilo

«Capo contro capo, fratello contro fratello, nemico contro nemico»

(Eschilo, Sette a Tebe, vv. 674-675)

uno spettacolo de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I Sacchi di Sabbia
con il sostegno di Mic, Regione Toscana

La compagnia de I Sacchi di Sabbia porterà in scena la celebre tragedia di Eschilo, rappresentata per la prima volta ad Atene in occasione delle Grandi Dionisie del 476 a.C., presso il Teatro di Tor Bella Monaca.

L’argomento è noto. Sui figli di Edipo, Eteocle e Polinice, grava il funesto destino del padre: i meschini – essendo gemelli e non potendo vantare un diritto certo sul trono – si accordarono per regnare a turno; Eteocle fu il primo, ma a Polinice non toccò mai: Eteocle infatti lo fece catturare e allontanare dalla città. L’esilio forzato portò Polinice a stringere un patto di alleanza con il Re degli Argivi per vendicarsi di Tebe e del fratello. La tragedia di Eschilo inizia qui, con l’esercito argivo alle porte di Tebe: per ciascuna delle 7 porte un guerriero terribile e un altrettanto terribile guardiano. Chi avrà la meglio?

Si può ridere di una tragedia?

Affrontare una tragedia arcaica con le tecniche del comico significa farne una parodia. La sfida di questo nuovo progetto, che miscela alto e basso senza soluzione di continuità, è “costringere” lo spettatore a disposizioni emotive sempre diverse, portarlo a sperdersi nell’immaginario greco.

Ifigenia: un femminicidio per la guerra

Ifigenia: un femminicidio per la guerra
Ifigenia in Auilide, Lucia Lavia, Sebastiano Lo Monaco Ph. Franca Centaro

Abstract

«Un sacrificio umano, empio, abnorme, grava sul tessuto drammaturgico di Ifigenia in Aulide: la figlia del re deve essere immolata per propiziare la spedizione contro Troia. Personaggi instabili e di levatura morale modesta, pronti a repentini cambiamenti di idea, cercano vanamente di opporsi all’orrore del sacrificio, finché la protagonista, per un illusorio ideale patriottico, sceglie di andare volontariamente verso la morte eroica sull’altare. A chiusura di una tragedia testualmente labile, l’esodo spurio, in cui l’empietà dell’atto è trascesa dall’esito numinoso, avvolge di mistero la morte di Ifigenia. Smarrito il senso della politica, rimane la favola bella, con effetti patetici e quadri di raffinato gusto pittorico. La tormentata vicenda critico-testuale del dramma viene ripercorsa in questa prima edizione critica italiana, che sceglie una linea di equilibrio nella costituzione del testo.»

Un incontro durante il quale la prof.ssa Valeria Andò (Università degli studi di Palermo) ci parlerà della figura di Ifigenia, una figlia sacrificata dal padre Agamennone per propiziare la spedizione contro la città di Troia.

Martedì 5 aprile 2022, ore 15:30, presso l’Aula Moscati della Macroarea di Lettere e Filosofia.

Le Nuvole di Aristofane a Siracusa

Le Nuvole di Aristofane a Siracusa

Il dramma antico sulla scena contemporanea

Antonello Fassari nei panni di Socrate

Come mettere in scena Aristofane oggi? E perché Come trasferire la comicità antica sulla scena contemporanea? In quali forme? Con quali suoni? E cosa significa per un artista lavorare in un teatro antico come quello di Siracusa?

Di questo discuteremo durante l’incontro con il regista Antonio Calenda e gli artisti Bruno Buonincontri, Alessandro Di Murro, Daniela Giovanetti, Germano Mazzocchetti che hanno portato in scena le Nuvole da Aristofane al Teatro greco di Siracusa durante la stagione INDA 2021.

Venerdì 1 aprile 2022 alle ore 15:30, presso l’Aula Moscati della Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata.

Tradurre Medea

Tradurre Medea

Tradurre, riscrivere, interpretare

«Un mito funge da ponte tra il vissuto e il cosmo, tra la quotidianità e una dimensione cosmica. Il mito ci parla di realtà che possiamo conoscere e anche di cose che non possiamo conoscere per diretta esperienza […] il mito ci permette di interrogarci e ci fornisce anche delle risposte, che mettono in atto l’immaginazione.» (P. Ortoleva, Miti a bassa intensità, 2019)

La prof.ssa Ester Cerbo (Università degli studi di Roma Tor Vergata) nel 1996 ha tradotto la Medea di Euripide per la collana della BUR Classici greci e latini : il prof. Vincenzo Di Benedetto ha curato l’introduzione e la premessa al testo, la prof.ssa Cerbo si è occupata della traduzione e dell’appendice metrica.

In occasione del 25° anniversario dalla pubblicazione, la professoressa terrà un seminario su che cosa significa tradurre, ragionando sulle modalità per trasportare un testo dal greco antico in una lingua diversa dall’originale, senza tradire le sfumature del significato iniziale.

In seguito gli attori Gianpiero Alighiero Borgia ed Elena Cotugno, co-direttori della compagnia di teatro contemporaneo Teatro dei Borgia, ci parleranno de Il trasporto dei miti nella contemporaneità: nella loro Medea per strada rivelano allo spettatore di oggi la “tragedia dello straniero” con la forza del mito greco.

Giovedì 2 dicembre 2021 alle ore 15:30, presso l’aula T19 dell’edificio A della Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor vergata.

Edipo nell’Antropocene

Edipo nell’Antropocene

Tragedia greca e cambiamenti climatici

La prof.ssa Sotera Fornaro (Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli) ci parlerà del ruolo della tragedia greca, e dell’Edipo Re in particolare, per rappresentare le conseguenze dei cambiamenti climatici e per ritrovare una funzione politica e militante del teatro.

«La peste con cui si apre la tragedia di Sofocle non poteva che servire alla suggestione del rispecchiamento con la situazione attuale: la nostra città globale è malata, un virus sconosciuto vi ha fatto irruzione sovvertendo la nostra vita. Ma non solo il genere umano soffre: anche la natura e l’ambiente manifestano tragicamente le loro crisi e i segni di un contagio letale. »

(S. Fornaro, Edipo Re, la tragedia dell’antropocene: un esperimento di teatro digitale alla Volksbühne di Berlino, 2021)

Lunedì 29 novembre, alle ore 15:30, presso l’aula T19 dell’edificio A della Macroarea di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Torvergata.